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"In nome di cosa"? c'è scritto in questo messaggio lasciato a fianco di uno dei fori di proiettile, sulla vetrina del negozio a fianco della Belle Equipe.

Matthieu Langlois, un medico della speciale sezione di intervento RAID, entrata al Bataclan per fermare i terroristi, ha appena pubblicato il libro "Medecin du RAID. Vivre en état d'urgence" dove racconta i tremendi ricordi della serata, e il dolore nel dover dare la priorità ai feriti da curare, consapevole che gli altri non ce l'avrebbero fatta.

In questa immagine si vede la facciata laterale del Bataclan, lì dove comincia il Passage Amelot. Una donna incinta è rimasta sospesa per interminabili minuti a una delle finestre sul Passage, prima che un ragazzo la issasse nuovamente all'interno . La giovane è sana e salva.

Il 14 novembre 2015, famiglie intere si sono recate sui luoghi dell'attentato per solidarietà con le vittime.

Davanti alla sala di spettacolo, si può vedere il bus che aveva portato gli Eagles of Death Metal all'ingresso. L'autista, un italiano, è rimasto per ore nascosto all'interno del bus mentre i terroristi compivano la strage. E' stato liberato dai poliziotti.

Due membri del gruppo Eagles Death of Metal sono stati allontanati dal locale questo sabato 12 novembre, poco prima dell'inizio del concerto di Sting. La direzione del locale non ha affatto apprezzato alcune dichiarazioni esternate dal cantante della band, Jesse Hugues. Il rocker avrebbe detto che c'era un problema con gli agenti di sicurezza quella sera, secondo lui sei non sarebbero venuti, il cantante ha sospettato una complicità coi terroristiI. Hugues avrebbe anche detto di aver visto dei musulmani festeggiare per strada, una volta uscito dal locale. La direzione del Bataclan, evidentemente infastidita dalla falsità di queste frasi, ha rifiutato che il gruppo si esibisse durante la serata di riapertura.

Sophie è una poliziotta. Era di servizio la sera del 13 novembre, è stata fra i primi a intervenire alla Belle Equipe, rue de Charonne. "Mi ricordo di una donna seduta, morta, la mano stretta attorno a un bicchiere, e poi un ragazzo, bellissimo, sembrava addormentato seduto lungo la vetrata. Ho dovuto dire a delle madri che non avrebbero mai più rivisto i loro figli. E' stato terribile" (fonte: Radio France Info)

I locali del decimo e undicesimo arrondisement sono stati chiusi per tutto il fine settimana, in solidarietà ai locali colpiti dai terroristi.

I funzionari degli Archivi di Parigi hanno deciso di raccogliere tutti gli omaggi alle vittime per creare un fondo documentario. Decine di migliaia di messaggi, disegni, fotografie sono state poste davanti ai luoghi dell'attentato nelle settimane successive.

La terrazza del ristorante Casa Nostra, il giorno successivo all'attentato, è ancora coperta di sangue.

Il ristorante Casa Nostra è stato oggetto di uno scandalo nei giorni successivi agli attacchi. Il proprietario avrebbe venduto le immagini filmate dalla telecamera di sorveglianza a un'emittente tv per una somma elevata.

Sophia Bejali e Barbara Serpentini si trovavano qui quando uno dei terroristi ha puntato loro addosso il kalashnikov. L'uomo ha tentato di sparare ma l'arma si è inceppata; le due ragazze hanno così potuto fuggire indenni.

Sono 14 i giovani caduti nella piazzetta tra il bar Carillon e il ristorante Le Petit Cambodge. La piazza, a due passi dal Canale Saint Martin è sempre molto animata.

Immediatamente dopo gli attentati, il sindaco di parigi Anne Hidalgo ha messo a disposizione nei vari municipi dei venti arrondisement nuclei di psicologi a disposizione delle persone coinvolte negli attacchi. A un anno di distanza, molti sopravvissuti non hanno ancora ripreso il lavoro e le attività normali, vittime di choc e di disordini psicologici.

Patrick Aeberhard è un cardiologo e ha lavorato per Medecins du Monde. Quella sera è passato per caso davanti alla Bonne Bière e si è trovato ad agire come nei teatri di guerra. Sei corpi senza vita erano già stesi sotto il bancone, altri feriti gemevano, tra i primi soccorsi è arrivato un camion di pompieri, ma erano sprovvisti di tutto, mancava soprattutto la morfina per alleviare i dolori atroci provocati dalle ferite da arma da guerra.

Alla Bonne Bière, una rosa è posata davanti alle vetrate crivellate di colpi. Da qualche settimana, nel teatro vicino al bar, si teneva lo spettacolo di Sophia Aram, una brillante autrice satirica di cultura musulmana laica. Lo spettacolo era dedicato in parte ai suoi amici Char e Cabu, deceduti durante il massacro di Charlie Hebdo.